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Nel 1788 il granduca di Toscana Pietro Leopoldo I di Lorena fece edificare un forte, il Forte lorense, analogo a quelli di Marina di Bibbona e di Marina di Castagneto in Maremma, destinato a proteggere l'imbarco dei marmi e a promuovere l'insediamento nel territorio.
Al termine della costruzione di tale fortino (6 febbraio 1788) a difesa della costa e dell'entroterra dalle scorribande corsare (tale costruzione era a fianco del già presente Magazzino della Magona), questo iniziò ad essere utilizzato anche come rimessa per i marmi provenienti dalle Apuane prima dell'imbarco: la zona iniziò ad essere denominata Forte dei Marmi.
Nel 1833 il governo granducale fece ricostruire, ad opera dell'ingegner Giovanni Franchi, il ponte, inizialmente in legno e successivamente ricostruito in muratura dopo la sua distruzione nel 1944, avvenuta da parte dei guastatori nazisti.
Nel frattempo il paese era sempre stato sotto l'amministrazione comunale di Pietrasanta, nel 1438 prima come parte del Capitanato della Versilia, espressione del Granducato di Toscana, poi con l'unità d'Italia, come frazione di quel Comune. Lo sviluppo turistico di Forte dei Marmi portò agli inizi del '900 alla nascita di un Comitato paesano che chiedeva il distacco da Pietrasanta o per unirsi al comune di Seravezza o per rendersi autonomo. Con l'appoggio politico dell'Onorevole lucchese Giovanni Montauti, i cui sponsor erano i conti Siemens-Schuckert, che erano proprietari di buona parte del territorio, il 26 aprile 1914 l'autonomia di Forte dei Marmi diventò legge di Stato.
Forte dei Marmi è stata meta di vacanza della famiglia Agnelli che risiedeva a Villa Costanza (Villa Agnelli), l'odierno Hotel Augustus; qui trascorsero le loro estati Gianni Agnelli e le sorelle, come racconta Susanna Agnelli nel suo libro autobiografico: Vestivamo alla marinara. La madre dell'Avvocato Agnelli, Virginia, vedova di Edoardo Agnelli, morì in un incidente d'auto mentre da Roma raggiungeva proprio la rinomata località balneare.